Sinner ha ricevuto un nuovo guanto di sfida, sebbene il suo avversario sia certo di essere imbattibile: ecco di chi si tratta.
Noi ce ne stiamo lì, con la calcolatrice in mano, a fare calcoli su calcoli basandoci su ranking e Race varie, dimenticando, a volte, che se c’è una cosa che a Jannik Sinner proprio non interessa quelli sono, appunto, i calcoli.
Men che meno i record. A proposito di quelli è sempre stato piuttosto chiaro, il tennista altoatesino. È bello, bellissimo, giocare bene e salire sul tetto del mondo, ma poco gliene importa, francamente, di eguagliare o di superare i successi collezionati negli anni passati dai suoi predecessori.
Tanto è vero che ha sempre liquidato in maniera piuttosto frettolosa i giornalisti che, nel tempo, gli hanno chiesto, entusiasti, di spiegare come si sentisse ad essere l’italiano che dopo tanto tempo aveva riportato in Italia la Coppa Davis, lo Slam e così via. Non ha mai giocato per assicurarsi un posto negli annali del tennis, per quanto indubbiamente la cosa possa fare piacere, ma per se stesso.
E l’udienza, dunque, è ufficialmente tolta. Poco gli interesserà, pertanto, del fatto che qualcuno abbia insinuato, nelle scorse ore, che Sinner avrà pure battuto tutti i record di questo mondo, ma che ce n’è uno al quale non può neanche lontanamente ambire ed aspirare.
Sinner, prova a prendermi: la sfida fa il giro del web
Quest’affermazione arriva da Paolo Cané, ex giocatore azzurro che, nel corso della sua carriera, ha conquistato 3 titoli Atp. Non è andato al di là del 26esimo posto nel ranking, ma si è tolto la soddisfazione di battere avversari tostissimi come Edberg, Connors e Wilander. Oggi, come noto, lavora come commentatore per conto di Rai e di Eurosport.
In un’intervista a tutto tondo rilasciata a Fanpage, l’ex tennista ha parlato a lungo di Sinner, ma non solo. Si è anche concentrato sugli altri suoi connazionali, gongolando al pensiero di quanti campioni di pregio abbia sfornato il Bel Paese negli ultimi anni.
Ma lamentando, al tempo stesso, il fatto che la sua impresa non sia mai stata effettivamente riconosciuta come tale. “Nel 1984 – ricorda Cané – presi la medaglia di bronzo, che mi tengo cara visto che si gioca ogni 4 anni. Ho fatto la storia in Italia e nessuno lo riconosce“.
Poi, l’affondo: “Sinner non potrà battere questo record. Io l’ho vinta a 19 anni. È un primato che dura da 40 anni. E ora andrò a commentare le Olimpiadi per la Rai. Ai miei tempi era fantastico. Feci anche le Olimpiadi del 1988 dove persi ai quarti“. Fortuna che a Sinner, appunto, non gliene importi nulla.