Sono state già stilate le prime tabelle che potrebbero consentire a Jannik Sinner di attaccare la prima posizione del ranking ATP.
Inarrestabile. Cannibale. Dominatore. In una parola: campione. Questo è diventato Jannik Sinner, il fenomenale talento azzurro che sta monopolizzando il circuito ATP a suon di vittorie. Il tassametro corre, e sembra non volersi fermare più. Siamo a 15 vittorie consecutive nei match di vari tornei, con un bilancio che ora recita 32 vittorie negli ultimi 34 incontri disputati.
Da ottobre, quando trionfò a Pechino prendendosi – cosa già garantita con l’accesso alla finale della competizione – la posizione numero 4 del ranking, l’altoatesino non si è più fermato. E non si è più guardato indietro. In rapida successione sono arrivati i trionfi a Vienna, a Melbourne e a Rotterdam, con l’unico inciampo avvenuto in quel di Torino, alle ATP Finals, quando un Nole Djokovic ‘graziato’ dall’azzurro – che, già da qualficato, batté Holger Rune consentendo al serbo di accedere alle semifinali della kermesse – lo sconfisse in due set.
Salvo poi inchinarsi al 22enne di San Candido nella per lui dolorosissima semifinale di Coppa Davis, quando sprecò tre match point che avrebbero consentito alla sua Serbia di approdare in finale. E cedendo poi il passo anche alla Rod Laver Arena, quando fu dominato in semifinale dall’allievo di Simone Vagnozzi molto al di là del punteggio finale (Sinner non concesse nemmeno una palla break in tutto il match al fuoriclasse di Belgrado).
Grazie alla recentissima affermazione all’Abn Amro di Rotterdam, Sinner si è già preso la terza posizione nella classifica mondiale, scavalcando Daniil Medevdev. Visto che però, lo abbiamo capito, l’appetito vien mangiando, Jannik guardà già al numero due. E al numero uno. Conti alla mano l’impresa non è certo impossibile. Ma andiamo con ordine.
Sinner punta Alcaraz, anzi Djokovic: i rivali tremano
Innanzitutto c’è da portare l’assalto alla seconda piazza occupata da Carlos Alcaraz che, oltre a non attraversare un brillantissimo periodo di forma, deve difendere i tanti punti conquistati di questi tempi lo scorso anno. È esattamente pari a 1660 punti (300 a Buenos Aires, 1000 ad Indian Wells e 360 a Miami) il bottino che il talento di Murcia deve confermare prima dell’inizio della stagione sulla terra rossa; nello stesso periodo Jannik ne deve difendere solamente 960 (360 e 600 nei due Masters 1000 americani.
Rispetto a Novak Djokovic, che lo scorso anno non partecipò al Sunshine Double composto dal torneo californiano e da quello in Florida, la situazione non appare facile per Sinner, ma tutto cambia quando spostiamo i conteggi e le previsioni sulla terra battuta. La superficie oggettivamente meno gradita all’altoatesino potrebbe essere foriera di grandi soddisfazioni in classifica, se Jannik migliorerà i deludenti risultati della scorsa stagione.
Sinner ha infatti molti meno punti da difendere (585) rispetto sia ad Alcaraz (2265) che a Djokovic (2135). Basti pensare che, relativamente al solo Roland Garros, l’anno scorso Carlitos arrivò in semifinale, mentre il serbo si laureò addirittura campione. Sinner si fermò invece inopinatamente al secondo turno, ma la sensazione è che quest’anno potrebbe spingersi molto più in là. Ad ogni modo, visto che è bene fare un passo alla volta, per ora Jannik ha puntato l’amico iberico.
Prima del citato Major parigino infatti, tra Barcellona e Madrid Alcaraz dovrà difendere la bellezza di 1500 punti, mentre Sinner, che non prese parte al torneo nella Capitale spagnola lo scorso anno, scarterà appena 90 punti conquistati nel 2023 nell’ATP 500 della Catalogna. C’è aria di secondo posto, insomma, nella tarda primavera macchiata dal rosso della terra battuta.
Per finire, tornando all’ambizioso progetto di issarsi al numero uno entro la fine dell’anno, giova ricordare che Sinner è il tennista con meno punti da difendere complessivamente: 855 contro i 2500 di Alcaraz (che nel 2023 vinse a Wimbledon) e i 1200 di Djokovic.