Dopo lo straordinario exploit di Lorenzo Musetti a Parigi 2024, il dirigente ha invitato a non dimenticare chi comanda il ranking mondiale
È un momento a dir poco eccezionale per il tennis italiano. Negli ultimi mesi sono stati raggiunti dei traguardi, e battuti dei primati, che hanno garantito ai diretti protagonisti di questa splendida cavalcata un posto nella storia. Qualcuno fa risalire l’avvio dell’epoca d’oro dello sport con la racchetta nel nostro paese al 2021, quando Matteo Berrettini contese a Novak Djokovic il trono di Wimbledon nella finale disputata lo stesso giorno del trionfo dell’Italia del calcio negli Europei in terra inglese.
Assieme alla crescita dell’atleta romano, ecco arrivare piano piano, ma inesorabilmente, la parabola vincente di Jannik Sinner da San Candido. L’altoatesino dapprima ha iniziato a scalare rapidamente il ranking ATP, e poi si è preso praticamente tutto quello che c’era da prendere.
La Coppa Davis, riportata in Italia dopo 47 anni, il titolo Slam vinto agli Australian Open nello scorso gennaio, e perfino il primato mondiale in classifica. E gli altri? Bé gli altri non sono certo rimasti a guardare.
Dietro al talento allenato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill si è sviluppato un movimento che ci sta rendendo orgogliosi in tutto il mondo. La riprova è il fatto che, dopo le recenti ottime performances dello stesso Berrettini – capace di vincere due tornei consecutivi proprio poco prima delle Olimpiadi – e di Flavio Cobolli, l’Italia è l’unica nazione al mondo ad avere cinque giocatori under 23 nei Top 50 al mondo (Sinner, Musetti, Darderi, Cobolli, Arnaldi). Un dato impressionante.
Se estendiamo poi il discorso al campo femminile, la stagione di Jasmine Paolini parla da sé: finale al Roland Garros, finale a Wimbledon, numero 5 del ranking WTA e, ciliegina sulla torta, medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi in coppia con Sara Errani. Un trionfo su tutta la linea.
Intervistato da Supertennis all’indomani dello splendido bronzo olimpico di Lorenzo Musetti – primo ‘terrestre’ dietro gli ‘alieni’ Djokovic ed Alcaraz che si sono dati battaglia fino all’ultimo nella finale olimpica – Angelo Binaghi ha gonfiato il petto ricordando i trionfi azzurri degli ultimi mesi.
Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel ha anche invitato a non dimenticarsi di Jannik Sinner. Che è e resta il numero uno, nonostante la sfortuna gli abbia impedito di partecipare alle Olimpiadi.
“Il numero uno è sempre Jannik Sinner. Io sono un fortunato passeggero di questo volo transoceanico straordinario che i nostri ragazzi ci stanno facendo fare quest’anno. Oggi è toccato a Uberto De Morpurgo, nei mesi scorsi è toccato a Nicola Pietrangeli, ad Adriano Panatta e alla squadra di Coppa Davis“, ha esordito Binaghi.
“Musetti ha tolto l’esclusiva assoluta a de Morpurgo – unico italiano ad aver vinto, 100 anni fa un bronzo olimpico, ndr – è toccato a lui. Mi sembra che abbiamo completato tutto, anzi no: mancano ancora gli Internazionali d’Italia“, ha concluso il dirigente.
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