A giorni di distanza dall’ufficializzazione della gravità del problema all’anca, spunta un retroscena sulla gestione di Sinner: parole forti.
Mentre la totalità degli appassionati italiani di tennis ancora rimugina su ciò che sarebbe potuto essere e non è stato – parliamo della partecipazione di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia, con la rinuncia comunicata dal campione – il tennista altoatesino ha iniziato il suo percorso riabilitativo al JMedical di Torino.
Per la verità il numero due del mondo dovrà innanzitutto sottoporsi ad una serie di controlli prima di capire la reale entità di un infortunio esploso in tutta la sua gravità nel bel mezzo del torneo di Madrid. Solo in seguito all’annuncio del successivo forfait al Foro Italico il campione ha infatti ammesso che il fastidio all’anca si fosse già manifestato nelle ultime settimane. Sebbene il dolore non fosse stato fonte di preoccupazione fino al picco toccato nel match contro Kotov in sedicesimi di finale del Mutua Open.
“Di sicuro se il problema non è curato 100% mi fermo ancora, perché non ho voglia di buttare via tre anni di carriera in futuro. Non ho fretta. Curare il corpo è molto più importante di tutto“, ha detto senza troppo mistero Jannik nel corso della conferenza stampa di Roma. Quella tenuta con Angelo Binaghi per spiegare i motivi della rinuncia all’attesissima kermesse romana.
Tra gli addetti ai lavori ci si chiede ancora se Jannik si sia fermato per tempo o se il problema all’anca nasconda una patologia foriera di possibili lunghi stop nell’immediato futuro. In attesa che lo staff del diretto interessato risponda a queste domande, una vecchia gloria del tennis americano si è concentrato sulle cause del problema fisico. Le parole dell’ex campione suonano come una sentenza sulla gestione del tennista altoatesino.
Rimasto attivo nel mondo del tennis grazie ad un podcast di grande successo – il celeberrimo ‘Served with Andy Roddick’ – l’ex numero uno del mondo per 13 settimane dal 3 novembre 2003 al 1 febbraio 2004 ha detto la sua su quanto messo in atto, in termini di allenamento, dal nativo di San Candido durante il torneo madrileno.
“Sinner ha aggravato i suoi problemi lavorando in palestra durante il torneo di Madrid perché non aveva altro tempo per farlo. Lui vuole diventare il numero uno del mondo e per riuscirci deve giocare i tornei“, ha esordito Roddick.
“C’è sicuramente molto stress. Il fatto che Jannik abbia sentito il bisogno di fare un allenamento completo in palestra durante un torneo lascia pensare. Forse non si dovrebbero fare entrambe le cose nella stessa settimana in cui si giocano dei match“, ha concluso l’americano.
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