Curiosa rivelazione quella fatta da Jannik Sinner, che spiega nel dettaglio i motivi che lo hanno spinto a dire addio.
A forza di dire che è l’uomo del momento – perché tale è quasi si rischia di diventare monotoni, visto che questo intervallo dura da almeno sei mesi. Già, è dal torneo di Pechino dello scorso ottobre – quello che gli ha permesso di arrivare al numero tre del ranking e in cui ha spezzato la maledizione chiamata Daniil Medvedev, lo stesso che poi avrebbe battuto in cinque occasioni consecutive da lì in avanti – che il campione altoatesino non sbaglia praticamente un colpo.
Tralasciando per un momento l’incredibile score di 22 match vinti su 23 nell’anno solare 2024, Jannik Sinner negli ultimi 180 giorni ha infatti perso solamente tre incontri nel circuito ATP: contro Ben Shelton a Shanghai, contro Novak Djokovic alle FInals di Torino, e al cospetto di Carlos Alcaraz nell’ultima semifinale di Indian Wells.
Un periodo contrassegnato da ben cinque tornei vinti, ai quali si aggiungono, proprio nel bel mezzo della sua esplosione definitiva, la clamorosa impresa di Malaga, con la Coppa Davis riportata in Italia a 47 anni di distanza dalla prima ed unica volta in cui ciò era accaduto. Incredibile. Jannik è passato velocemente dall’esser considerato una promessa del nobile sport con la racchetta a dominare lo stesso, battendo record su record – tanto personali quanto assoluti, tanto di precocità quanto nazionali – ed aumentando a dismisura la sua popolarità.
Tutto questo ha anche scatenato un’enorme curiosità attorno alla sua vita adolescenziale, quella contrassegnata da un dubbio su quale disciplina sportiva continuare a praticare, considerando che il nativo di San Candido eccelleva anche nello sci. È stato lo stesso ex allievo di Riccardo Piatti a svelare un retroscena sulla sua scelta.
Sinner e il giorno in cui ha deciso di concentrarsi sul tennis
Intervistato dalla nota rivista ‘Vogue’, il fenomeno della Val Pusteria non si è limitato a raccontare la sua rapida ascesa nel firmamento del tennis mondiale. È andato a ritroso. Di parecchi anni. Rimembrando le sue imprese da sciatore ma ammettendo i motivi che lo spinsero, ad un certo punto, a concentrarsi solo ed esclusivamente sulla racchetta.
“Quando ero molto giovane vincevo molto nello sci, mentre a tennis vincevo molto di meno. Con il tempo ho però cominciato a rallentare sugli sci, visto che dal punto di vista fisico non mi sentivo pronto per competere. Ero molto magro“, ha esordito Jannik.
“La ragione per cui ho scelto il tennis è perché nel mio sport puoi commettere degli errori. Si possono perdere dei punti ma si possono sempre vincere la partite. Nello sci invece, se fai un solo errore non puoi vincere“, ha concluso il numero due del ranking mondiale. Mai decisione fu più azzeccata, sussurrano con soddisfazione i suoi tifosi.