Nulla da fare per la leggenda del calcio italiano che si è spento in queste ore lasciando un vuoto nel cuore dei tifosi.
Nemmeno in questi giorni di festa c’è stata pace per i tifosi di tutta Italia che non sono riusciti a trattenere le lacrime quando hanno saputo della scomparsa. Il mondo dello sport lo ha considerato un grande, ancor di più il mondo del calcio che ha visto una delle competizioni più prestigiose nascere proprio per la sua volontà. Questo rimane ancora oggi uno dei più grande lasciti mai regalati al pubblico.
La sua è stata una vita dedicata al campo, dalle partite dilettantistiche fino alla Champions League non si è fatto mai mancare nulla. Nonostante non fosse uno dei protagonisti chiamati a scendere in campo, è stato un apprezzato giornalista, ha ugualmente trovato una propria personalissima chiave per lasciare il segno. Sono tante le persone amareggiate dal non poter più leggere o ascoltare il suo punto di vista sul mondo del pallone.
Durante la propria carriera, l’ex firma ha avuto il piacere di collaborare con alcune delle testate sportive, e non solo, più prestigiose del Bel Paese. Tuttavia, il suo più grande regalo, come detto, è arrivato a fine anni ottanta quando convinse club e Federazione a dare vita ad un torneo che è ancora oggi tra i più seguiti dagli appassionanti.
Calcio in lacrime, se ne è andata una leggenda: la Supercoppa fu una sua idea
Ad aver abbandonato le sue spoglie terrene è stato l’ex giornalista Enzo D’Orsi, aveva 71 anni ed era leggermente uscito dal circuito del giornalismo. Lo aveva fatto lui ma non le sue idee, D’Orsi verrà infatti ricordato come una grande firma ma forse soprattutto per essere stato il papà della Supercoppa Italiana. Prima della sua intuizione, nessuno aveva mai pensato di far scontrare la vincitrice della Serie A e della Coppa Italia in una manifestazione ufficiale.
Torneo nato per la prima volta nel 1988 quando il giornalista si mise in contatto con l’allora presidente della Sampdoria, Paolo Mantovani, proponendogli di affrontare il Milan fresco vincitore dello scudetto. L’idea piacque subito ai presidenti dei club e della Federazione che decisero di dare fiducia a questo nuovo progetto. Oggi la Supercoppa Italiana, grazie anche agli accordi con l’Arabia, è tra i tornei più seguiti.
D’Orsi, che era un amante del calcio in tutte le sue sfaccettature, prese l’idea dalla Charity Shield inglese e la mossa fu a dir poco vincente. Il pubblico lo ricorda ancora oggi soprattutto per questa intuizione ma anche per essere stato un accanito tifoso della Juventus, club che ha seguito fino agli ultimi giorni della sua vita.