Il match di ottavi di finale tra Jannik Sinner e Corentin Moutet ha lasciato in dote un’eredità da non disperdere: c’è la svolta.
Ad un certo punto il pubblico del Philippe-Chatrier non poteva credere ai propri occhi. Corentin Moutet, 25enne francese presentatosi all’incontro con Jannik Sinner dopo aver eliminato, in sequenza, Jarry (finalista agli Internazionali d’Italia), Shevchenko ed Ofner, conduceva 5-0 nel primo set. Contro (all’epoca dei fatti…) il numero due del mondo. Roba da impazzire. Un parziale, il primo, poi portato a casa per 6-2, e condito anche dal successivo break a favore in apertura di secondo set.
È stato certamente questo il punto più alto della parabola parigina del numero 79 del mondo – che alla fine del Roland Garros si ritroverà in 56esima posizione – che a poco a poco si è dovuto inchinare alla classe e alla continuità di rendimento del campione altoatesino. Inizialmente però, grazie ad un coraggio encomiabile e ad una serie di trovate tattiche (tra cui tantissime smorzate, che hanno mandato fuori giri Jannik) l’idolo di casa aveva sognato. E fatto sognare il pubblico di casa.
Caduto progressivamente sotto i colpi del nativo di San Candido (oggi numero uno al mondo!), Moutet ha regalato ancora, qua e là, sprazzi del suo talento, conditi da un gioco dinamico, quasi spericolato, e da un modo di vivere la partita abbastanza inusuale. Sempre più che esplicito nelle sue manifestazioni di gioia o disappunto, il transalpino ad un certo punto è sembrato un leone in gabbia. Stavolta però, il tennista è riuscito a tenere a bada il suo carattere. Per lo meno rispetto ad altre circostanze.
Intervenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il lanciatissimo Jannik, il francese ha raccolto energie e razionalità per parlare a cuore aperto della sua comunque incredibile avventura al Roland Garros.
“Voglio ricordare tutto quello di quello che mi è successo anche se non posso accontentarmi di questo risultato. Per i grandi tennisti arrivare agli Ottavi è routine e quindi devo vederla in questo modo, non devo vederlo come un punto di arrivo“, ha esordito.
“Non ho ricevuto alcun warning in quattro partite e questo non capita spesso (risate da parte dei giornalisti in sala, ndr). Ci sono tante cose positive che mi lascio dentro. Sono felice di aver cambiato la mia immagine nel corso del mio torneo“, ha proseguito. “La gente ci conosce solo per quello che facciamo in campo e quindi hanno tutti un’immagine particolare di me ma la realtà è che lavoro molto duramente per raggiungere i miei risultati“, ha concluso soddisfatto il mancino francese.
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