Le Olimpiadi di Parigi possono aver rappresentato la fine di un percorso per il campione Gianmarco Tamberi. Avanzano ipotesi sul futuro.
Il suo grande sogno corrispondeva a quello degli amanti dello sport: ripetere la magia di Tokyo 2021, quando coronò con un’impresa da brividi il desiderio dell’oro olimpico. Gianmarco Tamberi è stato l’atleta nostrano più atteso a Parigi, l’orgoglioso e meritevole portabandiera dell’Italia. Probabilmente i Giochi del 2024 avrebbero rappresentato la perfetta chiusura della sua carriera olimpica.
Il destino ha voluto diversamente, a causa di ripetute coliche renali che prima ne hanno tardato l’arrivo a Parigi e poi hanno generato una situazione di salute così precaria che l’arrivo in finale di salto in alto è stato un’impresa. Ha concluso le sue Olimpiadi 2024 undicesimo e a ‘Casa Italia’ Tamberi ha confessato: “Faccio più fatica a pensare di mettere di nuovo lo sport davanti a tutto. Però potrebbe essere un pensiero che potrebbe cambiare domani. Dovrei vivere in qualche modo la mia vita anche non sportiva”.
Potrebbe essere giunto il tempo del cambio definitivo. Cosa dovrà aspettarsi allora la platea degli appassionati? Un periodo di transizione, durante il quale la nostalgia accompagnerà ma il nuovo che avanza è promettente. Parigi ne ha offerto un’anteprima.
Atletica, cosa accade dopo Tamberi?
IFra le nuove leve c’è Stefano Sottile ma c’è anche Manuel Lando. Il primo, il 26enne di Borgosesia, è considerato il vero erede di Gianmarco Tamberi. A Parigi con 2.31, dato che migliora il suo primato personale, è stato vicino a realizzare la gara della vita. Tuttavia di tempo ce n’è, di perfezionarsi fino a evitare il minimo errore.
Dopo aver lasciato il giavellotto, è stato seguito dalla coach Valeria Musso nei cadetti dell’atletica e ha registrato la miglior misura di sempre per un sedicenne (2.15) nel 2014. In seguito ha ottenuto più riconoscimenti e trofei, come l’oro ai Mondiali Under-18. Alcuni problemi fisici come i due strappi al bicipite femorale hanno rallentato la sua ascesa ma a Parigi sembra giunto il punto positivo di svolta, quello da cui ricominciare.
L’altra grande speranza e prospettiva italiana è Manuel Lando, il terzo azzurro a partecipare alla finale parigina. Il vicentino classe 2000 ha seguito le orme della famiglia, siccome la mamma è ex lunghista e il padre è stato un ostacolista. Ha iniziato con i 110 ostacoli e salto in alto, quest’ultima scelta definitiva seguito dal coach Alberto Lazzaro.
Nel 2018 Lando ha ottenuto titolo italiano juniores ed è poi argento agli Europei U23 con un salto da 2.17 nel 2021. Il talento c’è e la sua preparazione può addolcire l’attesa di capire cosa deciderà l’eroe, Gianmarco Tamberi.