Il Circus della Formula 1 è in ebollizione. Tra crisi dei team e un mercato che non si ferma mai, i colpi di scena sono dietro l’angolo.
Una sorpresa dietro l’altra, colpi di scena che si consumano alla stessa velocità con cui i bolidi sfrecciano in pista. È il Circus della Formula 1 che da qualche mese a questa parta sta facendo incetta di cambiamenti repentini e clamorosi, di rotture improvvise, di furibonde polemiche e di nuovi accordi presi più o meno alla luce del sole.
Dal trasferimento a sorpresa di Lewis Hamilton alla Ferrari, passando per il caos interno alla Red Bull provocato dal cosiddetto ‘caso Horner’ fino alla vicenda che vede coinvolta la moglie di Toto Wolff, Susie, responsabile della Academy della Formula 1 e accusata di conflitto d’interessi. Ce n’è per tutti i gusti e la sensazione è che nulla si risolverà a breve.
Uno dei grandi protagonisti del Circus, finito suo malgrado nel mirino di critici e osservatori in questi ultimi giorni, è il team principal della Mercedes. Toto Wolff, oltre ad occuparsi della ricerca di un nuovo pilota che prenda il posto di Hamilton nel 2025, direttamente dal circuito di Melbourne ha preso con decisione le parti della moglie Susie.
“Prima di tutto – ha dichiarato il manager austriaco -, Susie è una donna forte che non accetta imposizioni da nessuno. Parliamo di una persona molto distaccata e pragmatica che ritiene sia stato commesso un errore e il tribunale le darà udienza”.
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Il capo del muretto Mercedes non si è però limitato a difendere a spada tratta la consorte, ma ha lanciato un paio di frecciate ai competitors del team di Brackley, in primis la Red Bull campione del mondo in carica e dominatrice anche di questo inizio di stagione.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Uk, Wolff ha poi aggiunto, allargando il suo ragionamento: “È importante che le persone si assumano le proprie responsabilità e che le cose non vengano nascoste sotto al tappeto”.
Un riferimento quasi esplicito alla scuderia di Milton Keynes e alle vicende che hanno visto coinvolta la FIA negli ultimi giorni: “Penso che come sport dobbiamo farlo in tutti i settori, sia che si tratti del caso di Susie, sia che si tratti di casi relativi ad alcune squadre”. Più chiaro di così…