Non se la passa bene la Scuderia di Milton Keynes, in vista del prossimo Gran premio tutto potrebbe accadere.
La Red Bull è la prima forza del Mondiale di Formula 1, e non potrebbe essere altrimenti. La vettura di Milton Keynes rimane quella che più delle altre riesce a mettere in pratica tutto il suo potenziale e quindi vince e convince in qualsiasi tipo di scenario.
Certo, cinque Gran premi vinti su otto lasciano pensare a un dominio come quello delle scorse tre stagioni. In realtà non è così poiché se si guardano con attenzione i numeri delle rivali si potrebbe dire che in questa stagione la Red Bull stia soffrendo più del previsto, per giunta contro avversarie quali Ferrari e McLaren che si sono avvicinate in modo evidente e lampante.
In vista del prossimo Gran premio di Montreal, Canada, la Scuderia anglo-austriaca deve per forza di cose non solo vincere ma anche dimostrare che le rivali devono ancora lavorare per superarla.
Red Bull, Helmut Marko suona l’allarme in vista del Canada
Domenica 9 giugno potrebbe essere una data fondamentale di questo Mondiale, da cerchiare in rosso senza se e senza ma. Nel caso in cui ancora una volta Ferrari e McLaren dovessero imporsi sia in qualifica che durante il Gp allora potremmo parlare di crisi aperta. A dirlo è stato nientemeno che Helmut Marko, consigliere principale della Red Bull, uno che quando parla non lo fa mai a caso.
Marko intende risalire la china e spera che il suo pupillo Max Verstappen dica la sua sia in Canada che a Barcellona. Due gran premi a dir poco decisivi per la Scuderia anglo-austriaca. “Abbiamo ancora un vantaggio su circuiti tradizionali, ma se a Barcellona non saremo davanti alle altre allora avremmo davvero un problema”, ha detto il classe ’44 austriaco a F1-Insider.com che continua a ritenere la RB20 la monoposto migliore del lotto, nonostante Ferrari e McLaren abbiano ridotto di molto la loro distanza.
“La nostra vettura ha un concetto chiaro e punta sull’efficienza aerodinamica e non possiamo alzarla da terra per affrontare meglio i cordoli”, ha spiegato ancora Marko, ritenendo la monoposto progettata da Adrian Newey superiore da un certo punto di vista, ma deficitaria al cospetto di cordoli e quant’altro, ostacoli che limitano al minimo l’aerodinamica di una vettura come quella degli anglo-austriaci.