C’è appena stato il fischio d’inizio della Serie A 2024-25 e già dobbiamo registrare uno straziante lutto: addio alla bandiera bianconera
La Serie A 2024-25 è iniziata sulla stessa falsariga di quella precedente. Ma non perché l’Inter è in testa alla classifica così come c’è stata fino alla conclusione dello scorso campionato. I nerazzurri di Simone Inzaghi, infatti, si sono fatti imporre il pari, per 2-2, da un mai domo Genoa che di sicuro darà del filo da torcere, soprattutto tra le mura amiche del ‘Ferraris’, a tutte le big della nostra Serie A.
E allora perché l’attuale campionato è già una sorta di ‘copia e incolla’ di quello che è terminato lo scorso mese di maggio? Purtroppo lo è per un motivo che non riguarda il campo da gioco. La passata annata è stata scandita non solo dalle vittorie in serie della ‘Beneamata’ che hanno annichilito la concorrenza ma anche dai tanti lutti che hanno lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi di ogni fede calcistica.
Ebbene, da poco c’è stato il taglio del nastro della Serie A 2024-25 e già nostro malgrado dobbiamo registrare un doloroso lutto: ci ha lasciati per sempre una leggenda bianconera.
Ascoli Calcio 1898 in lutto, addio allo storico capitano Abramo Pagani
L’Ascoli Calcio 1898 piange la scomparsa dello storico capitano bianconero Abramo Pagani che si è spento all’età di 83 anni. Nato a Torino nel 1941, Pagani poco più che ventenne si trasferisce alla Novese, club di Novi Ligure dove in tre stagioni colleziona 60 presenze in Serie D, poi passa alla Sambenedettese con i cui colori nella stagione 1962-63 debutta in Serie B.
Nel 1968 il vulcanico Presidente Costantino Rozzi lo vuole al Del Duca Ascoli con cui conquista, nel 1973, di nuovo la Serie B, la prima promozione in cadetteria dei bianconeri, guidati da Carletto Mazzone. Difensore dalle eleganti movenze, Pagani veniva schierato anche come centrocampista in quanto dotato di furia agonistica e di grande tecnica. È stato l’unico calciatore ad aver indossato in carriera le maglie di Samb, Ascoli, Pescara e Ancona disputando dieci derby tra l’Ascoli e la Samb: cinque da una parte e cinque dall’altra.
Sposato con una ragazza ascolana, Pagani, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, torna nel Piceno dove intraprende la carriera di allenatore. In particolare, Abramo Pagani prediligeva insegnare calcio ai ragazzini della categoria “esordienti”: lo ha fatto prima alla Pro Calcio Ascoli, poi al ‘Punto Juve Autolelli’, a Castel di Lama, dove è stato un maestro di calcio per tanti ragazzini tra cui un giovanissimo Mattia Destro che da lì ha spiccato il volo verso il grande calcio.
Ma ora Abramo Pagani è volato in cielo dove ritrova il suo ‘maestro’, quel Carletto Mazzone il cui ricordo, come quello del capitano degli ‘Immortali’ ascolani, è più vivo che mai nel cuore di tutti i tifosi, non solo di quelli bianconeri.