Non c’è stato più niente da fare per l’ex campione d’Italia, stroncato in poco tempo da una grave malattia.
Una città intera in lutto dopo la tragica scomparsa, i successi sportivi sono ora passati in secondo piano per il capoluogo meneghino che si è trovato costretto a doversi nuovamente vestire a lutto. Per il mondo dello sport ha rappresentato un’autentica icona e ora che se n’è andato ha lasciato un vuoto nel cuore dei tifosi.
Lacrime di disperazione per i milanesi, e non solo, che hanno visto il loro beniamino doversi arrendere una lunga ed estenuante malattia. Sebbene in carriera abbia sempre dimostrato di essere un lottatore, questa volta non ha potuto proprio fare niente per scongiurare il peggio. Le cronache locali parlano di come i famigliari hanno scelto di optare per un funerale privato.
Niente bagno di folla per lui che ha dedicato un intera carriera al suo sport preferito. I suoi ultimi giorni si sono consumati in una struttura adibita appositamente per prendersi cura delle sue condizioni ma nonostante questo l’affetto da parte della gente si è sempre dimostrato tanto.
Addio al grande ex del Basket: ha scritto la storia dello sport in Italia
Nastro di lutto per il basket italiano che ha visto andarsene l’ex dirigente Renzo Crosato, scomparso in un hospice di Treviso dove era stato ricoverato in seguito alla scoperta della malattia, arrivata mesi fa, che sapeva non gli avrebbe lasciato scampo. Il suo periodo migliore è stato quello che è andato dal 1987 al 1994 quando fu general manager del club di Trieste. Poi si è trasferito a Milano dove ha scritto la storia vincendo anche uno scudetto.
Aveva 76 anni il giorno della scomparsa e, nonostante una buona parte delle persone con le quali era rimasto in contatto anche dopo l’avventura nel mondo della palla a spicchi sapessero delle sue condizioni, in pochi credevano che la malattia se lo sarebbe portato via in maniera così repentina. In carriera ha scritto la storia, non solo per i risultati ma anche per il suo modo di fare.
Crosato ha infatti dimostrato che anche i dirigenti possono rivelarsi dei valori aggiunti per i club e questo ha rappresentato un po’ la sua arma in più. Grande rammarico da parte di tutti visto che il prossimo luglio avrebbero festeggiato volentieri insieme a lui il traguardo, sfortunatamente irraggiungibile, dei 77 anni. Per il basket e per lo sport e tinte azzurro è un momento di assoluta tristezza.