L’indiscrezione all’interno dello spogliatoio Juventus. Iniziano i primi attriti tra il tecnico ed il direttore sportivo del club bianconero.
C’è grande curiosità per vedere all’opera la Juventus stagione 2024-2025. L’intenzione del club è di non dare continuità con il recente passato, nonostante nell’ultimo anno i bianconeri di Massimiliano Allegri abbiano raggiunto sia la qualificazione in Champions League, sia la vittoria della Coppa Italia.
I bianconeri sono ripartiti senza l’allenatore toscano, sostituito in panchina da Thiago Motta, e con un progetto piuttosto diverso. La Juve si baserà su un gioco offensivo e moderno, su dettami tattici molto differenti e su un parco calciatori rinnovato. Il mercato juventino è infatti ben avviato, con diverse operazioni già messe in cantiere.
Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli è impegnatissimo su più fronti. Eppure giunge un’indiscrezioni dalle parti del quartier generale di Vinovo che non sembra così idilliaca: prime frizioni interne tra lo stesso dirigente operativo e Thiago Motta, che avrebbero idee piuttosto divergenti riguardo alle scelte di mercato ed ai talenti da tenere in rosa.
Motta e Giuntoli in disaccordo sul mercato: i motivi
L’indiscrezione di cui parliamo è stata raccolta dal noto cronista sportivo Sandro Sabatini, che è intervenuto all’emittente Radio Radio gettando benzina sul fuoco. In casa Juventus non vi sarebbero veri e propri attriti fra Giuntoli e Thiago Motta, ma un leggero disaccordo sulle strategie di mercato in entrata e soprattutto in uscita.
Il tutto nasce dalla decisione del club di sacrificare i giovani talenti scuola Juve, quelli con cui Motta avrebbe voluto iniziare il proprio progetto tecnico: “A parte Yildiz, la Juve sta rinunciando a tutti i suoi giovani. Motta non è così d’accordo. Poi ho un’indiscrezione delicata, che riguarda la cessione di Soulé alla Roma. Il tecnico lo avrebbe tenuto, rinunciando invece a Chiesa, come gli aveva promesso Giuntoli. Ma è successo l’esatto contrario”.
Dunque, nonostante la Juventus si sia rivelata molto attiva fin da subito sul mercato, spunta qualche frizione tra le parti. Motta si ritrova a lavorare con un calciatore come Federico Chiesa, che sembrava fuori dal suo progetto, mentre ha visto il club rinunciare a giovani interessanti quali Barrenechea, Illing Jr., Huijsen e Soulé. L’impressione è che i talenti fuoriusciti dalla Next Gen servano maggiormente a fare plusvalenza e finanziare altri colpi di mercato per la prima squadra. Inizialmente Motta aveva idee diverse su questo materiale umano.