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Ieri è uscito il libro “The Big Miss” di Hank Haney su Tiger Woods, ne avevamo già sentito parlare per via di qualche anticipazione e soprattutto per il battibecco tra l’autore, Hank Haney precedente coach di Tiger ed il campione di golf tornato proprio settimana scorsa alla vittoria in una prova del PGA Tour. Ho letto solo un centinaio di pagine, per ora, ma devo dire che il libro si sta dimostrando interessante, prospettando il punto di vista di un grande maestro sul più grande giocatore di golf in attività. Ci sono molte frasi che mi hanno colpito ma una forse più di tutte e cioè quella in cui Hank Haney afferma che secondo lui Tiger non potrà e non vuole tornare ad essere Tiger Woods.
“…there is no harder person to be in the world than Tiger Woods.” questo scrive Hank Haney in uno dei passaggi del suo libro ed in effetti come dargli torto? Tiger Woods l’atleta perfetto, il golfista, a detta di molti, più forte di tutti i tempi, quello che ha polverizzato record su record e sbaragliato la concorrenza in modi mai visti prima.
Il rendimento sempre al top e l’impossibilità di perdere un torneo per non disattendere le aspettative di tutto il mondo e non solo quello golfistico… non doveva essere facile, ma lui ci riusciva.
Stamattina, prima di iniziare a scrivere questo articolo, stavo leggendo qualche articolo online e mi sono imbattuto in un post di critiche su Tiger Woods e sul fatto che la recente vittoria all’Arnold Palmer Invitational o addirittura la sua prossima vittoria al Masters (che deve giocarsi settimana prossima) non cambieranno la situazione e che il pubblico americano non lo amerà più come una volta per via dello scandalo sessuale della sua vita privata…. americani.
Altre critiche per via del suo atteggiamento scostante e scontroso con la stampa ed i media… per forza lo avete messo alla gogna per mesi e mesi, che vi aspettate un cenno di ringraziamento?
Secondo me invece, che della sua vita privata non mi importa nulla, il successo dopo aver toccato il fondo sia dal punto di vista del gioco che dei guai nella vita privata lo rende un “esempio” di tenacia, volontà e perseveranza. Non doveva dimostrare più nulla, non ha bisogno di soldi… non ha neanche bisogno, evidentemente, di sentirsi osannato dai fans o dai giornalisti… evidentemente le sue motivazioni sono così radicate nel suo animo sportivo ed agonistico da fargli superare difficoltà che altri non affronterebbero nemmeno. Questo, a mio avviso, lo rende un atleta d’eccellenza e d’esempio, più che i record fatti, le vittorie o le caratteristiche tecniche.
In un altro passaggio del libro Hank Haney dice “… wondering if the 2010 Masters would mark the moment Tiger didin’t want to be Tiger Woods anymore.“. Non credo che ciò sia del tutto possibile per molti motivi, ma da quanto ci è dato vedere ce la sta mettendo tutta e secondo me la recente vittoria non rimarrà un caso isolato. I concorrenti in sua assenza si sono fatti più forti e sicuri di se stessi e la Tigre non appare più invincibile come prima, almeno per il momento.
In ogni caso consiglio la lettura del libro (“The Big Miss – Hank Haney“), soprattutto se siete fan di Tiger, non ci sono dettagli tecnici, almeno per quanto ho letto io ed invece permette di scoprire alcuni tratti del campione di golf da un punto di vista che solo chi gli è stato così vicino e così a lungo può offrire.