Tiger Woods ha chiuso l’Augusta Masters 2011 in quarta posizione e per qualche buca è stato anche leader virtuale grazie a un gioco finalmente convincente. Il californiano risale posizioni nel ranking mondiale, ora è quinto e soprattutto col morale carico a mille per le prossime gare in calendario. Se migliorerà il putt allora potrebbe davvero tornare ai vertici anche se sembra ormai aver perso quell’aura da invincibile che fiammeggiava intorno fino a un anno fa. La critica americana si divide.
Gli analisti sportivi americani hanno commentato il quarto posto di Tiger Woods all’Augusta Masters 2011 poi vinto da Charl Schwartzel con frasi semi-ottimiste affermando che “E’ tornato a metà, però è ancora importante“. Si ha come l’impressione che la critica debba ancora in qualche modo “perdonare” Tiger – per fatti totalmente extra-sportivi, mentre il pubblico l’ha già abbracciato con tutto l’entusiasmo possibile. Lui è tornato più “umano” e dovrà migliorare ancora, soprattutto sul putt.
Questo periodo di astinenza dalle vittorie, che ormai dice circa 18 mesi, Tiger ha dimostrato che nei grandi appuntamenti c’è: quarto come l’anno scorso al Masters e brillante nel match play contro F. Molinari alla Ryder Cup. Se stimolato dalla gara, Woods è più competitivo, tuttavia raccoglie ancora poco di ciò che semina. Lui stesso raffredda gli entusiasmi “Punto di svolta questo Masters? Non lo so“. La sensazione è quella che, se lasciato più “in pace” potrà piano piano ricostruire il gioco e magari presentarsi come favorito al prossimo US Open.