Quale marca? Quale shaft? Regular o stiff? 9°, 9,5° o 10°? Sono le eterne domande di chi si appresta all’acquisto di un bastone, ma siamo in grado di risponderci o ci basiamo su sensazioni del giorno di prova con poca cognizione di ciò che scegliamo?
Non è certamente un caso se lo swing è spesso definito come “il proprio swing“: nonostante i movimenti effettuati siano sostanzialmente gli stessi per tutti i golfisti (o simili), la velocità di esecuzione (“swing tempo” o “timing”) è diversa per ognuno di noi e questo rende la percezione e l’esecuzione del colpo differente.
Fin qui nulla di nuovo, ma alzi la mano chi non ha pensato: “esecuzione più veloce = swing più potente = maggior distanza”, nulla di più errato!
La fluidità che spesso si nota guardando alcuni tra i grandi campioni deriva da un timing più tranquillo e cadenzato che porta ad esprimere una grande velocità all’impatto mantenendo uno swing composto e controllato.
Immaginate di poter effettuare un colpo al rallentatore eseguendo a piena velocità solo l’istante in cui colpite la palla, il tempo di esecuzione sarebbe molto più elevato ma il colpo resterebbe lo stesso. Certamente questo è impossibile ma osservando a rallentatore lo swing dei campioni, si nota che il loro movimento ha un comportamento simile: la massima accelerazione avviene poco prima dell’impatto creando così un colpo di frusta all’impatto che permette di ottenere ancor più distanza. Ecco perchè spesso necessitano di attrezzature più rigide: la repentina accelerazione potrebbe altrimenti produrre flessione e torsione troppo elevate producendo colpi imprecisi.
Ma come può aiutarci tutto questo nella scelta del nostro nuovo bastone? Ognuno di noi ha un timing differente, è a questo punto ovvio che un bastone “standard” non possa essere giusto per tutti ma occorre conoscere a fondo il proprio swing per scegliere in modo consapevole in base al timing e alla velocità espressa.
La brutta notizia è che il metodo casereccio per farlo non è infallibile ma quella buona è che gli swing monitor (stumenti per la misurazione del timing e della velocità di swing) sono sempre più diffusi nei negozi di attrezzatura da golf dove un addetto di professione “club fitter” vi potrà aiutare ad interpretare i dati inserendo un tocco di creatività e molta esperienza ai precisi quanto criptici dati misurati. Vi sarà così fornito un trattamento che solo qualche anno fa era riservato solo ai campioni del tour. Vantaggi? il bastone sarà cucito attorno al vostro swing come un abito intorno al corpo.
Ma andiamo con ordine: oltre alla velocità della testa del bastone all’impatto, le principali misurazioni sono 3 e riguardano il timing:
1. BS (backswing tempo): il tempo impiegato per muovere il bastone dall’address all’apice del backswing.
2. TS (topswing pause): la pausa tra il backswing e il downswing, a volte appena percettibile.
3. DS (downswing tempo): il tempo impiegato per muovere il bastone dall’apice del movimento all’impatto con la palla.
I dati non possono essere letti in termini assoluti, interpretarli e trarre conclusioni è tuttaltro che semplice tuttavia possiamo fare una stima approssimativa e dire che un timing totale (BS + TS + DS) compreso tra 0,9s e 1,2s secondi è un timing medio, e che timing inferiori a 0,9s e superiori a 1,2s saranno rispettivamente veloci o lenti. Questa indicazione si può ottenere un po’ grossolanamente osservando a rallentatore un video del proprio swing estrapolando dal timer i centesimi di secondo dall’inizio del backswing al momento in cui si colpisce la pallina. Questo dato è già sufficiente per scegliere il tipo di shaft seguendo i suggerimenti dei produttori che assegnano ad ogni prodotto un profilo di giocatore che ne trarrà maggior vantaggio.
Come premesso agire in questo modo non porta sempre a risultati corretti, se osserviamo la tabella dei timing di alcuni campioni notiamo tempi medi o lenti e tuttavia la repentina accelerazione che loro imprimono li porta ad utilizzare shaft molto rigidi consigliati solitamente a chi ha timing veloci, ennesima dimostrazione dell’importanza di un buon club-fitter .
Giocatore | BS | TS | DS | TT |
Tiger Woods | 05 | 03 | 06 | 1,4s |
Nick Price | 04 | 02 | 05 | 1,1s |
Ernie Els | 05 | 04 | 06 | 1,5s |
Phil Mickelson | 05 | 03 | 06 | 1,4s |
Vijah Singh | 05 | 03 | 06 | 1,4s |
Greg Norman | 04 | 03 | 05 | 1,2s |
Annika Sorenstam | 05 | 03 | 06 | 1,4s |
Jim Furyk | 06 | 04 | 07 | 1,7s |
Un altro importante aspetto da valutare è l’angolo di lancio della palla derivante dallo swing, chi tende ad alzare troppo la palla dovrebbe scegliere uno shaft in cui il punto di massima curvatura (kick point o bend point) sia elevato in modo che lo shaft aiuti a mantenere un volo di palla più basso e penetrante, viceversa chi tende ad tirare colpi troppo bassi, dovrebbe scegliere shaft con kick point più basso per ottenere un volo di palla più alto. Attenzione a non cercare di risolvere problemi dello swing comprando uno shaft differente, se colpite male la palla, non c’è shaft che possa risolvere il vostro problema, meglio prenotare una lezione 🙂
La scelta dello shaft è sicuramente la più importante ma potrebbe non essere l’unica alla quale andrete incontro, se state scegliendo un driver, dovrete preoccuparvi anche di trovare il modello ed il loft più adeguato e questa impresa potrebbe rivelarsi addirittura più ardua.
In questo caso purtroppo non ci sono standard, molto dipende dalla velocità della testa del bastone all’impatto rapportata al timing e al modello che ci interessa. Infatti la palla partirà diversamente anche in base alla distribuzione del peso nella testa del bastone, allo shaft scelto e alla reale inclinazione della faccia del bastone (che spesso differisce da quella dichiarata per assecondare il desiderio dei dilettandi di possedere bastoni simili a quelli dei professionisti).
Ancora una volta il consiglio è quello di affidarsi al professionista o al club-fitter che conoscono i prodotti e il nostro swing meglio di chiunque altro e sapranno suggerire una configurazione adatta ad ognuno di voi.
Un consiglio però resta sempre valido: provate il nuovo bastone prima di acquistarlo ma non esagerate, si pensa che dal 5° colpo il golfista inizi ad adattarsi impedendo così di capire se il bastone sia adeguato al proprio swing o se sia il proprio swing a piegarsi alle esigenze del bastone. Credo che nessuno voglia spender soldi per un drive con cui tirare un bellissimo colpo dopo 4 palline fuori limite! 🙂
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