Il cambio di scuderia di entrambi ha ribaltato il mondo dei motori: Formula 1 e MotoGP stanno vivendo un vero effetto tsunami.
Prima è stato il momento di Marc Marquez e della scelta di sbarcare in Ducati, poi l’annuncio della Ferrari di ingaggiare Hamilton (ma dal 2025). Resta da capire se saranno solo delle mosse di marketing o porteranno dei veri benefici sportivi.
Storie vicine, parallele, quasi sovrapponibili. Lewis Hamilton e Marc Marquez stanno vivendo e vivranno esperienze molto simili nelle loro rispettive discipline. Due campioni di questo calibro, all’asciutto di vittorie da troppo tempo, hanno deciso di invertire la marcia e riproporsi ai massimi livelli.
Sfide non banali e con il minimo comun denominatore del colore rosso. Per il #93 la scelta è ricaduta sulla Ducati, la moto migliore del lotto, pur se non nel team ufficiale ma con Gresini. Per il #44 la degna conclusione della carriera non poteva che essere la Ferrari, qui si nel box che conta, quello principale, pur se impolverato da un titolo che manca da troppo tempo.
Il 12 ottobre 2023 e il 1° febbraio del 2024 resteranno due date molto importanti per il Motorsport, che verranno ricordate ben oltre i confini di MotoGP e Formula 1. Per alcuni sono state solo delle scelte di marketing, a cominciare proprio da Hamilton. A 40 anni suonati pensare di riportare il Cavallino Rampante alla vittoria potrebbe non essere impresa facile. La stessa, se non più difficile, che deve provare Il Cabroncito, visto che a differenza dei rivali non avrà nemmeno la versione più aggiornata della Ducati.
La grossa differenza tra Hamilton e Marquez è che per vedere il primo in Ferrari bisognerà attendere il 2025, mentre il secondo è già operativo nella sua nuova casa. Lo spagnolo è molto concentrato nei test prestagionali, per cercare di arrivare nel migliore dei modi all’esordio in Qatar (10 marzo). Dal canto suo Lewis vuole invece concludere al top l’esperienza con la Mercedes, inseguendo già quest’anno l’ottavo titolo che lo consacrerebbe alla storia come il più vincente.
Come detto questo tipo di mosse del mercato piloti, che siano a due o a quattro ruote, non hanno solo una valenza sportiva ma anche economica. Il riferimento non è ai tanti soldi ricevuti dai diretti interessati, ma alla crescita dell’intero movimento, attraverso l’interesse crescente degli sponsor. La DORNA da un lato e Liberty Media dall’altro non possono che gongolare per scelte che impreziosiscono il campionato e di conseguenza il seguito dei tifosi. Vedremo se questi due grandi campioni riusciranno anche a scrivere la storia in pista oltre che a moltiplicare dollari.
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