Il calcio italiano sta vivendo un momento decisivo per il futuro: le discussioni sui guai economici sono in aumento, la FIGC esclude il club.
I controlli per tutte le società italiane sono diventati più serrati pesanti. Per questo motivo sempre più spesso siamo stati abituati ad assistere a grandi cambiamenti nelle classifiche ma anche nei campionati, a causa di pesanti penalizzazioni, ammende o addirittura esclusione dai campionati. Tutti i club sono sotto il controllo diretto della FIGC e ora anche il Governo vuole intervenire sui conti societari per evitare di permettere ad alcune società di raggirare le regole.
Dalla Serie A ai campionati minori ci sono situazioni che vanno gestite nel migliore dei modi e con molta minuzia perché possono creare problemi per l’intero campionato.
La FIGC non intende più restare ferma a guardare mentre alcune società si dimostrano inottemperanti delle regole, dei pagamenti e delle scadenze stabilite negli statuti della Federazione calcistica italiana. Già da qualche anno è iniziata la “lotta” contro le società che non hanno saputo gestire a dovere i conti e i bilanci e ora si sta continuando su questa scia.
Il calcio italiano vuole essere sempre più pulito rispetto ai debiti e alle difficoltà economiche e per questo motivo la FIGC ha deciso di usare il pugno duro con le proprietà che non riescono a mantenere un certo standard.
Intanto in FIGC è stato scoperto un nuovo caso stipendi non pagati: il club ha fato ricorso ma non c’è stato niente da fare.
L’Ancona sta vivendo un periodo molto particolare, dopo le promesse non mantenute dalla società e situazioni economiche poco chiare e non all’altezza delle aspettative e dei regolamenti.
L‘Ancona non parteciperà al campionato di Serie C. La Covisoc ha bocciato la domanda presentata dal club marchigiano che dovrà ripartire dalle serie inferiori. Il 4 giugno òa società ha vissuto momenti di difficoltà all’atto della presentazione della documentazione necessaria per la partecipazione al prossimo campionato di Serie C.
Centinaia di tifosi in protesta si presentarono sotto la sede del club per chiedere di mettere in atto gli sforzi necessari affinché la squadra potesse iscriversi al campionato. La documentazione è stata presentata, ma la Covisoc ha bocciato la sua iscrizione, non premiando gli sforzi di Mauro Canil (possessore del 5% delle quote) e del sindaco di Ancona Daniele Silvetti.
In casa Ancona sono tempi bui e la tifoseria è in protesta sotto la sede e in piazza contro la società che non ha saputo gestire una situazione forse più grande e complessa di quanto potesse sembrare.
Ora l’Ancona sarà costretta a ripartire da una società dilettantistica. Il club potrebbe presentare ricorso ma le possibilità di vincerlo sono minme: con l’esclusione dell’Ancona, a beneficiare dell’iscrizione al campionato di Serie C sarà il Milan Under 23.
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