Si continua a parlare del caso Jannik Sinner e della positività all’antidoping, nonostante il tennista sia stato già scagionato.
Jannik Sinner continua a far parlare di sé. Il tennista più forte del ranking ATP, visto che mantiene ancora la vetta della classifica maschile, di recente è molto spesso al centro delle cronache sportive. Sia per i risultati ottenuti sul campo, come l’ultimo trionfo a Cincinnati, sia per questioni un po’ più delicate e discusse.
L’ultimo polverone scatenatosi intorno a Sinner riguarda la positività, inizialmente celata, al test antidoping nel mese di aprile scorso. Il fuoriclasse altoatesino è risultato positivo ad una sostanza in particolare, il clostebol, che rientra nella famiglia degli steroidi e che dunque viene considerato non propriamente legale per uno sportivo.
La ITIA (L’International Tennis Integrity Agency) ha comunque già scagionato Sinner, o meglio ha deciso di togliergli solo 200 punti nel ranking come punizione per tale positività, senza però emettere sentenze più dure o squalifiche. Infatti l’azzurro ha dimostrato di essere entrato a contatto con la sostanza in maniera involontaria ed inconsapevole, solo dopo l’applicazione di uno spray per guarire le ferite.
Nonostante tuto ciò, Sinner è finito nel mirino della critica. Molti appassionati e persino alcuni colleghi hanno sparato a zero sull’azzurro, definendolo poco sincero e mettendo in discussione la bontà dei suoi risultati sul campo. Senza dimenticare che Jannik ha dovuto affrontare diversi tornei, tra cui Wimbledon e Roland Garros, con il peso di questa positività al doping.
Dalla parte di Sinner è intervenuto un tennista italiano che ha passato praticamente la stessa situazione. Ovvero Marco Bortolotti, specialista nel doppio e numero 87 nel ranking mondiale di questa specialità. Nel recente passato è successo anche a lui di risultare positivo al clostebol, ma di venire poi scagionato dalle autorità perché dimostrò di avere utilizzato una pomata contenente lievi tracce di tale sostanza.
Bortolotti, intervistato da Fanpage.it, ha detto la sua su tale questione: “Se parliamo di vero e proprio doping questa è una stupidata. Non sono biologo, ma mi sono informato anche sulla base della mia esperienza e parlando con un mio amico che fa questo lavoro. Mi ha detto ‘guarda se tu ti dopi con il clostebol sei un imbecille’. Non vai certo a doparti di clostebol”.
Dunque il tennista classe ’91 ha dato una testimonianza in più a favore dell’innocenza di Sinner, lanciando poi un messaggio ai colleghi che lo hanno criticato: “Certe persone sono incapaci di analizzare le situazioni e invidiose. Se tu non pensi, ma parli solo, non sei molto considerabile”.
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