Esplode la polemica tra l’oro olimpico nei 100 metri, Noah Lyles, e i campioni dell’NBA. Ecco tutti i dettagli
A Noah Lyles non è riuscita la doppietta 100 metri e 200 metri. Dopo l’oro nella gara regina dei Giochi Olimpici – che ha paragonato ai trionfi delle star dell’NBA – lo statunitense si è dovuto accontentare del bronzo nella distanza doppia. Sfumato, quindi, il bis dell’impresa confezionata ai campionati del mondo dello scorso (oro nei 100 e nei 200 metri) che lo avrebbe fatto entrare nell’empireo dei più grandi fuoriclasse della storia dell’atletica leggera.
Ma Noah Lyles è veloce non solo in pista ma anche con la lingua. Conversando con i giornalisti durante i Campionati del mondo di Budapest sui passi da compiere per aumentare la popolarità dell’atletica leggera, il nuovo ‘Re della velocità’ (ahinoi, ha spodestato il nostro Marcell Jacobs) non si è lasciato sfuggire l’occasione per lanciare una velenosa stoccata ai campioni dell’NBA.
Una battuta che, per usare un eufemismo, non è per nulla piaciuta ai giganti della palla a spicchi che, infatti, hanno risposte per le rime al campione olimpico.
Ma cosa ha detto il neocampione olimpico dei 100 metri per scatenare la piccata reazione dei campioni dell’NBA? Ebbene, Lyles ha stigmatizzato quella che è un’anomalia degli Stati Uniti dove i vincitori nei principali sport – football, basket, baseball e hockey – vengono definiti “campioni del mondo” in virtù della netta superiorità dei loro rispettivi campionati rispetto a quelli di altri Paesi anche se negli ultimi 6 anni il titolo di MVP dell’NBA è stato assegnato a giocatori stranieri.
“Sai, la cosa che mi ferisce di più è che devo guardare le Finali NBA e loro hanno ‘campione del mondo’ scritto sulla testa. Campione del mondo di cosa? Degli Stati Uniti? Non fraintendetemi, amo gli Stati Uniti – a volte – ma quello non è il mondo. Siamo noi il mondo. Abbiamo quasi ogni Paese qui che lotta, prospera, mostra la sua bandiera per dimostrare che sono rappresentati. Non ci sono bandiere nell’NBA“, le dichiarazioni di Lyles.
Parole, quest’ultime, che non sono andate giù al due volte campione NBA e MVP del 2014 Kevin Durant che ha postato su Instagram, in risposta a un post di ESPN, il seguente sarcastico commento: “Qualcuno aiuti questo fratello“.
Anche il quattro volte campione NBA, Draymond Green, si è fatto coinvolgere nella polemica a distanza con il campione olimpico postando, sempre su Instagram, “Quando essere intelligenti va storto” con tanto di emoji del colpo di palmo mentre Devin Booker, che milita nei Phoenix Suns, si è limitato a pubblicare l’emoji del colpo di palmo. Beh, se Lyles cercava un modo per dare maggiore visibilità all’atletica, con la polemica con le star dell’NBA lo ha sicuramente trovato.
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