E’ qualche giorno che osservo un’accesa discussione che avviene in uno dei gruppi di Linkedin che seguo, Golf Industry Professional. La questione che ha sollevato l’acceso dibattito è: l’uso dei dispositivi GPS sul campo da golf per rilevare le distanze, è un aiuto per il golf o rimuove una parte delle abilità necessarie al gioco del golf stesso?
Più volte abbiamo scritto di dispositivi che servono per misurare le distanze sul campo da golf e per riassumere posso dire che ne esistono di 3 tipi:
–GPS stand-alone, ovvero tutti quei dispositivi che nascono solo per essere GPS per il golf, di varie marche, alcune anche rinomate nel settore per device in uso in altri ambienti come le autovetture etc… vedi per esempio Garmin.
–Applicazioni per smartphone GPS: sia in ambiente iPhone che Android ci sono moltissime applicazioni che sfruttano il GPS integrato nei moderni telefonini e con l’ausilio di mappe da scaricare via internet o pre-scaricare sul proprio device forniscono le informazioni desiderate.
–Laser: attraverso il puntamento di un raggio laser si ottiene in modo istantaneo la distanza dal bersaglio mirato, un esempio sono i prodotti Bushnell
Tutti questi tipi di dispositivi sono caratterizzati dall’uso di diverse tecnologie e si contrappongono, anche nella discussione citata, all’uso di stroke-saver cartacei, che sono le mappette che spesso di trovano nei circoli, piuttosto che al considerare le misure che si trovano lungo il percorso e fare gli opportuni calcoli per capire la distanza esatta tra la propria palla ed il bersaglio.
Tornando alla discussione su Linkedin, che si protrae da molto tempo, la maggior parte dei partecipanti ha un background golfistico americano e quindi in parte il loro punto di vista è sicuramente condizionato dalla realtà del golf americano che è molto diversa da quello italiano ed anche da quello europeo. Basti pensare alla massiccia affluenza, rispetto ai nostri numeri, in tutti i circoli ed al fatto che nella stragrande maggioranza dei golf si usa solo il golf cart, nessuno va a piedi, forse per eccessiva comodità o forse per giocare più rapidamente.
Sta di fatto che quasi tutti si dicono estremamente favorevoli all’uso dei GPS nel golf citando sia le proprie esperienze dirette come golfisti sia quanto rilevato dai golf clubs. In particolare è evidente la maggiore velocità di gioco che in scenari affollati diventa un elemento fondamentale da considerare.
Alcuni prediligono l’uso dei binocoli al laser rispetto ai GPS perchè non c’è bisogno di scaricare mappe di circoli nuovi e mai visitati o perchè sono più immediati nell’uso. In generale i GPS stand-alone sono preferiti rispetto alle applicazioni per iPhone/Android in quanto sono più precisi nelle mappe e non hanno l’effetto secondario ma fastidioso di prosciugare la batteria del cellulare.
Personalmente sono favorevole all’utilizzo di dispositivi che aiutino nella stima delle distanze, ma solo per facilitare il gioco di chi si sta avvicinando al golf, infatti credo che la stima della distanza sia di fatto un elemento di abilità che ha il suo valore e la sua importanza nel golf giocato ad alto livello. Quando ero ragazzino c’erano solo i segnali dei 150mt dal centro del green ed a volte non erano neanche misurati bene, allora si che era questione di colpo d’occhio, anche quando non si giocava nel proprio circolo, ed ecco che provare il campo prima di un giro era ancora più fondamentale di quanto non lo sia oggi.
Mi trovo quindi sempre più in linea con il pensiero che si sta diffondendo oggi, cioè favorire la facilità nel giocare a golf per la maggior parte dei golfisti, lasciando una “versione” del golf più impegnativa e con meno aiuti, tecnologici e non, per i golfisti più esigenti e di livello elevato, in modo che sia una scelta del giocatore e che tutti possano trovare il loro modo per divertirsi sul campo da golf.
Voi che ne pensate? Siete favorevoli all’uso dei GPS/Laser sul campo da golf?