Ancora una polemica sulla gestione francese delle Olimpiadi di Parigi 2024: questa volta la critica riguarda la qualità del cibo offerto agli atleti
Diciamo che queste Olimpiadi di Parigi saranno ricordate più che altro per le polemiche relative a temi non riguardanti strettamente lo sport. Sin dall’inizio della kermesse, vari atleti hanno cominciato a storcere il naso e a parlare in malo modo dell’organizzazione poco credibile dei francesi.
Dai letti degli alberghi poco comodi, alla mancanza di aria condizionata che ha costretto molti nomi in vista – come ad esempio il nostro nuotatore Thomas Ceccon – a trovare soluzioni drastiche e poco sostenibili.
Oltre a tutto questo, nelle ultime ore è scoppiata una nuova polemica relativa ancora una volta alla scarsa qualità del cibo servito agli atleti. C’è chi addirittura ha parlato di “vermi nel pesce”. Uno scandalo di grandi proporzioni.
Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare della qualità dell’acqua della Senna, di cui il governo francese in persona, ben prima dell’inizio dei Giochi olimpici, ne aveva assicurato la bontà. Invece, la realtà è parsa subito piuttosto chiara, con diversi atleti che hanno subito danni rilevanti dopo aver ingerito le acque poco limpide del fiume parigino.
Ma non è solo la Senna a destare preoccupazione, anche il cibo offerto dai francesi agli ospiti internazionali si sta dimostrando tutt’altro che indimenticabile. A dirlo sono soprattutto molti atleti che hanno da poco lasciato la capitale transalpina.
Le ultime dichiarazioni del nuotatore britannico Adam Peaty, 29 anni, medaglia d’argento dietro l’azzurro Martinenghi nella gara 100 metri rana, sono piuttosto chiare. Peaty ha parlato apertamente delle difficoltà che ha vissuto in Francia durante la competizione.
Il nuotatore britannico non ha usato giri di parole quando ha parlato della qualità del cibo che gli era stato offerto a Parigi: “Amo il pesce, ma la gente qui ha trovato vermi nei piatti. A Tokyo il cibo era incredibile, anche a Rio”, ha detto Peaty al sito Inews, parlando successivamente di un altro aspetto, vale a dire della mancanza di proteine nei piatti offerti.
Si sa che l’alimentazione per gli atleti è quasi tutto e non offrire proteine equivale a commettere un’ingenuità molto pesante. Le dichiarazioni del nuotatore 29enne fanno capire insomma che anche in aspetti marginali come questo l’organizzazione ha ampiamente deluso le aspettative iniziali.
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