Christian Vieri non ha alcuna intenzione di dimenticare il suo passato: la frase, infatti, non è passata affatto inosservata.
Uno dei personaggi del momento non può assolutamente che essere Christian Vieri. L’ex calciatore e bomber della nazionale, infatti, ha voluto “salutare” (anche se con qualche polemica) i suoi compagni di avventura della ‘Bobo Tv’. Vale a dire Nicola Ventola, Daniele Adani e Antonio Cassano che sono stati silurati dal programma proprio da ‘Bobo’ e che ha lasciato strascichi in queste ultime ore.
Nel frattempo, però, l’ex calciatore continua nuovamente a far parlare di sé per alcune sue dichiarazioni. Le stesse che, ovviamente, non sono assolutamente passate per nulla inosservate e stanno facendo molto rumore. A distanza di anni, infatti, ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare la verità.
Vieri vuota il sacco e rivela a tutti la verità
In una intervista che ha rilasciato ai microfoni di ‘Radio Serie A’ con RDS è intervenuto proprio Christian Vieri. Lo stesso che ha voluto ripercorrere la sua carriera trascorsa con molte squadre. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Sono andato all’Inter perché volevo giocare con Ronaldo. E’ stato il giocatore più forte e quello più simpatico. Ricordo la prima partita di campionato, Inter-Verona con 60 mila persone ho pensato che avrei dovuto fare gol al primo pallone toccato”.
Su Massimo Moratti ha avuto parole al miele l’ex attaccante classe 1973: “E’ stato il mio presidente per sei anni e mi ha voluto bene. Mi sono arrabbiato, più che altro c’era delusione. Lui amava l’Inter. C’era forse troppa voglia di vincere da parte di tutti. Il 5 maggio? La notte successiva gli ho chiesto di non vendere Ronaldo. Alla fine è stato venduto. Il Presidente non voleva“.
“Quale squadra tifo? Io ho tifato tutte le squadre in cui ho giocato – ha affermato Vieri – ma l’Inter è la squadra che mi ha dato di più. Io non sarei mai andato via. La gente aspettava me o Ronaldo per vincere uno scudetto. Ho sofferto di non aver vinto. Avevamo una squadra piena di giocatori incredibili“:
“Io sono un malato della Nazionale, l’ho sempre tifata. Volevo essere al Mondiale 2006, ma ero ovviamente felice per loro. Lippi mi ha aspettato fino all’ultimo, ma non ce l’ho fatta per via dell’infortunio. C’era la possibilità di andare alla Sampdoria ma non ce la facevo più fisicamente, ho mollato. Avevo un ginocchio a pezzi. Il ritiro è arrivato perché ero stufo di tutto e di tutti, ero stanco mentalmente. Rimpianto? Tornassi indietro giocherei ancora, ma lo sto dicendo ora: in quel momento, se ho smesso, è perché sentivo di smettere. Va bene così“.